BERLUSCONIA 2008 / 1
UN COMUNISTA E TANTI CAMERATI
La festa dell’Ascensione mi suggerisce una riflessione sulla situazione politica che si è creata con le elezioni. La maggioranza degli Italiani e Italiane ha deciso non di ascendere in alto (anche se con Veltroni e Rutelli si sarebbe rimasti a mezza costa), ma di scendere in basso, molto in basso, a livello di sconcio nazionale. Il mafioso anziano Giulio Andreotti presiede il Senato e insedia a presidente del Senato della repubblica un altro mafioso di spicco, amico e sodale del mafioso di Villabate Nino Mandalà. Il nome del neo presidente del Senato è Schifani. Mai nomen fu omen. Schifani, discepolo dell’altro senatore La Loggia erano e forse sono ancora a libro paga della mafia. Andreotti è stato giudicato colpevole di favoreggiamento di mafia, ma non poté essere perseguito per prescrizione. Paolo Farinella prete Genova, 30 aprile 2008.
SCHIFANI è l’autore del «lodo Schifani» che permise di mettere Berlusconi al riparo dalla sentenza di condanna che stava arrivando, al resto pensò la provvidenziale archiviazione per prescrizione di termini. La Camera ora ha un presidente fascista che onora il 25 aprile e il 1 maggio. Orribili dictu! Questa gente ha proprio la faccia di tola perché fino a ieri ha denigrato tutto questo e ora lo fanno diventare reliquia per un giorno, tanto gli Italiani dimenticano subito. Roma è caduta in mano fascista e ora i Romani si preparino al terzo sacco di Roma: la prima fu quella dei barbari, la seconda quella della famiglia Barberini e la terza arriva ora con il fascista Alè(!)manno.
Non ha vinto Alemanno, ha perso Rutelli e con lui Veltroni e con loro la loro vecchia politica che di sinistra ha proprio niente. Se per mettere a posto i conti, il governo Prodi ha prodotto questo sfacelo nazionale, io mi chiedo se non era meglio avere qualche debito in più e qualche chilo di poveri in meno. Non spero che capiscano perché hanno perso la tramontana e lo scirocco.
Il grande liberista BERLUSCONI con l’eco di Formigoni gridava a squarcia gola: meno leggi e leggine e lacci e laccioli e più mercato perché il mercato è sacro e noi non siamo come quei comunisti mangia bambini che sono statalisti. Ora ha chiesto al governo morente Prodi di prestare all’Alitalia 300 milioni di euro dalle casse dello Stato (ma non aveva promesso che non metteva le mani in tasca ai cittadini?); minaccia l’Europa che gli ricorda che il mercato ha le sue regole e lui non le può aggirare; invoca addirittura che lo Stato compri la decotta Alitalia a spese della collettività e alla faccia del mercato e del liberista che non è mai stato. Tutta la sua ricchezza l’ha fatta con i metodi da comunista statalista di stampo sovietico breshneviano. Se in Italia c’è un vero comunista questi si chiama Silvio Berlusconi che ha arraffato dallo Stato tutto quello che ha potuto, prootetto dal compare Craxi, condannato in terzo grado in contumacia perché è scappato dall’Italia; ha comprato giudici, ha manomesso le regole, adattandole alla sua bisogna e ora gli Italiani masochisti gli hanno consegnato l’Italia, chiavi in mano: è come se avessero affidato il tesoro di casa al PDL (= Partito dei Ladri). Veltroni e Rutelli alla Camera e al Senato, invece di votare contro l’elezione di Schifani, amico degli amici e del camerata Fini, hanno votato scheda bianca e quello che è più grave ne hanno applaudito i discorsi. Veramente non c’è più religione. Non ci resta che la risposta di Totò: «Ma mi faccia il piacere!!!!».
Personalmente, per motivi di etica e di pudore, non mi sento rappresentato da questi scampoli di mafiosità. Forse scriverò al senatore capo Schifani e al presidente camerata della Camera dicendo loro che li dispenso dalla mia rappresentanza.
Chi volesse avere notizie sul «compare» Schifani, non fa altro che pigiare il click qui di seguito:
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=3089&Itemid=1
A tutti: guardiamo in alto, guardiamo in avanti. Tempi peggiori abbiamo vissuto, tempi migliori noi attendiamo. Per questo c’impegneremo e lavoreremo.
Con amicizia resistenziale
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