BERLUSCONIA 2008 / 6
LA CONVERSIONE
Dobbiamo credergli o non dobbiamo credergli? Aldo Antonelli, prete di Antrosano (Aquila)
Siamo con Veltroni o con Di Pietro?
Da prete navigato non posso non credere alle conversioni, ma nemmeno posso, ingenuamente, cadere nei tranelli. La conversione comporta non un diverso linguaggio, ma un diverso stile di vita.
La conversione NON è cambiar casacca, MA un cambio di cuore.
E il suo cuore sta là, sempre là, nel Potere, prigioniero del comando comandato, barattato, plebiscitato e, nel caso, democraticizzato!
Assieme a Massimo Giannini c'è da chiedersi dov'era nascosto, finora, il responsabile «uomo di stato» che abbiamo visto l'altro giorno a Montecitorio... Il grande Nano vuole riciclarsi come Grande tout-court.
Il puttano si ricicla come vergine novello. Dopo essere sceso in campo «ha definito tutti i suoi problemi giudiziari ed ha felicemente risolto i problemi finanziari della sua azienda».
Ora non gli resta che iscriversi nell'albo d'oro dei padri della Patria, autocandidandosi a Presidente della Repubblica.
Lui, ormai, come e più di Dio, non sta più da una parte ma OVUNQUE: al governo e all'opposizione, a destra alla non-destra, al Governo Sole e al Governo Ombra. Sta con se stesso e contro se stesso.
Ciononostante rimane vergognosamente manifesto il piedistallo della sua autorefenzialità: «L'usufrutto personale dell'istituzione e l'utilizzo congiunturale della Costituzione. L'uso plebiscitario del Parlamento e l'abuso proprietario della televisione».
Il problema, a questo punto, non è Lui e la sua «Conversione», quanto la massa magmatica dei suoi adulatori, convertiti, anche loro, d'un sol colpo.
Morde Lui, mordono tutti.
Bacia Lui, baciano tutti.
Una canea di servili encomi.... tutti pronti ad obbedir tacendo.
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