La stanza degli ospiti (aprile 2005)
L’Italia ai tempi di Berlusconi:sulle elezioni e sul berlusconismo
A tutti gli amici e a quanti hanno a cuore le sorti della Repubblica
Nota a margine dell'intervento di S.B. a "Ballarò" del 05.04.2005
Da Paolo Farinella, prete cattolico e cittadino sovrano
della costituzionale Repubblica Italiana
Condizioni per avere il voto
alle elezioni politiche del 2006
Berlusconi, dopo nove anni di pontificato solitario e senza contraddittorio davanti al cerimonioso Cerimoniere Magno (B.V. che non significa Beata Vergine), partecipando a “Ballarò" del 5 aprile 2005, ha dato inizio all’ordalia del “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Si è messo al riparo per salvaguardare le leggi che si è costruito a misura per sé, accusando preventivamente il centro sinistra di “vendetta e ritorsione” qualora andasse al governo. Ora si presentano due ipotesi:
a) La prima è che qualunque iniziativa prenderà contro la politica scellerata di questo governicchio, il centro-sinistra di Prodi sarà accusato di “atteggiamento vendicativo”. Il ritornello sarà “Io l’avevo detto”, ingenerando nella gente il sospetto che così sia.
b) Per uscire da questo pantano meschino e ignobile, il centro-sinistra, guidato da Prodi ,deve immediatamente dichiarare agli elettori quello che intende fare sulle leggi immorali che il liberale e liberista si è fatto su misura. Lo deve dire adesso, come primo punto del programma che deve ancora scrivere.
Ciò premesso, assumendomene ogni responsabilità e conseguenza, dichiaro pubblicamente:
Io, Paolo Farinella, prete cattolico e cittadino sovrano della costituzionale Repubblica Italiana, in vista delle prossime elezioni politiche del 2006, con la presente faccio formale dichiarazione di voto politico, invitando quanti ne condividono i contenuti a farla circolare tra i propri amici e conoscenti e contestualmente inviarla ai politici di propria conoscenza, comprese le segreterie dei partiti (internet è una potenza formidabile).
Personalmente non ho alcuna frequentazione con partiti o politici né voglio averne perché voglio essere libero e in forza del divieto del Codice di Diritto Canonico (che condivido): “Can. 287 - §1 I chierici favoriscano sempre in sommo grado il mantenimento, fra gli uomini, della pace e della concordia fondate sulla giustizia. §2. Non abbiano parte attiva nei partiti politici e nella guida di associazioni sindacali, a meno che, a giudizio dell’autorità ecclesiastica competente, non lo richiedano la difesa dei diritti della Chiesa o la promozione del bene comune”.
Il mio impegno di coscienza in difesa delle istituzioni democratiche, in primo luogo della Carta costituzionale e della forma repubblicana dello Stato nasce rafforzato da questo stesso canone che me lo impone in nome della “promozione del bene comune (bonum comune promovendum)”. In questa direzione è collocato ufficialmente il magistero della dottrina sociale della Chiesa, nonostante le dichiarazioni contrarie di qualche ecclesiastico pro tempore, qualsiasi ruolo ricopra. Questo insegnamento ufficiale e tradizionale della Chiesa per me si è fatto carne e passione alla scuola di Maestri di vita e di pensiero come don Luigi Sturzo, Giorgio La Pira, don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, padre Filiberto Guala, Igino Giordani, Giuseppe Lazzati, Paolo VI, Altiero Spinelli, David Maria Turoldo, don Zeno Saltini e don Giuseppe Dossetti, Enzo Bianchi, ecc. ecc. ai quali debbo ogni riconoscenza per la mia formazione intellettuale e la passione per la democrazia partecipata la cui anima è racchiusa nell’attuale Costituzione che un governo e una maggioranza provvisori e improvvisati vogliono stravolgere e dissipare a proprio vantaggio.
Trovandomi in buona e santa compagnia pongo le mie condizioni di cittadino sovrano per consegnare il valore e il peso del mio voto individuale nelle prossime elezioni politiche del 2006, visto che bisogna contare i voti uno per uno.
Personalmente non raccolto firme, ma se qualcuno o qualche organizzazione volesse fare proprio questo documento, sarò felice di dare la mia.
Alla luce di questi fatti e in vista del prossimo anno di ingovernabilità strutturale, da oggi dichiaro che darò il voto all’Unione o comunque al centro sinistra, solo se nello stesso giorno (o massimo al successivo) in cui riceve la fiducia delle Camere presenta in Parlamento e s’impegna a votarlo nei due rami entro il primo mese della legislatura il seguente
Decreto Legge d’iniziativa governativa,
costituito da un solo articolo
Articolo unico.
Con effetto immediato sono abrogate le seguenti leggi con applicazione retroattiva:
1. Legge Cirami. Legge 7.11.2002 n. 248 pubblicata sulla GU del 7 novembre 2002, n. 261 (Modifica agli artt. 45, 47, 48 e 49 del codice di procedura penale) che rende legale l’impunità dei potenti, nella fattispecie Berlusconi, Previti, Dell’Utri e compagni di merende.
2. Legge sulle successioni. Legge 18/10/2001 n. 383, pubblicata nella GU del 24/10/2001 n. 248 (Riforma delle successioni e delle donazioni) che ha permesso a Berlusconi di trasferire parte del suo impero ai due figli di primo letto, senza pagare il becco di un quattrino. Mantenere una franchigia di un milione di euro.
3. Legge sulle rogatorie internazionali. Legge 5 ottobre 2001, n. 367 pubblicato nella GU del 8 ottobre 2001 n. 234 (Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra Italia e Svizzera che completa la Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 e ne agevola ‘applicazione, fatto a Roma il 10 settembre 1998, nonché conseguenti modifiche al codice penale ed al codice di procedura penale), servita ad impedire o quanto meno a ritardare l’acquisizione di prove contro Berlusconi e Previti, processati per corruzione in atti giudiziari ed esportazione illegale di valuta all’estero e conseguente frode fiscale.
4. Legge Gasparri. Legge 3 maggio 2004, n. 112 pubblicata sul SO alla GU del 5.5.2004 n. 104 (Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per l‘emanazione del testo unico della radiotelevisione). Gasparri è un fascista che con questa legge ha assicurato il futuro a sé e ai suoi cari vita natural durante nella greppia di Arcore.
5. Legge sul conflitto d’interessi. Legge 20 luglio 2004, n. 215 (“Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi”, pubblicata nella GU del 18 agosto 2004 n. 193) con la quale si sistema gli interessi del capo del governo e della di lui famigliola, annullando il conflitto e incrementando gli interessi.
6. Legge Cirielli.Legge n. 2055/A approvata solo dalla Camera dei deputati il 16 dicembre 2004 con la quale si riconosce de facto un’amnistia permanente e senza limiti ai potenti, accorciando i termini di prescrizione su misura di alcuni processi in corso (Previti, del’Utri e Berlusconi: sempre gli stessi), meglio conosciuta come immorale legge Cirielli.
7. Segreto di Stato sulle ville e abitazioni di Berlusconi Silvio. Decreto del ministro dell'Interno, datato 6 maggio 2004 con il quale si assoggettano tutte le residenze private di tal Berlusconi Silvio e dei suoi familiari, compresa villa Certosa in Sardegna, alla legge 801/77 che disciplina il segreto di Stato.
8. Riforma costituzionale. E’ già stata approvata in prima lettura. Bloccarne il proseguimento e iniziarne una che segua non solo la lettera, ma anche lo spirito della prima Costituente, rafforzando l’autonomia dei poteri e le garanzie di controllo.
Inoltre darò il mio voto se c’è l’impegno formale a riformare la normativa sulle concessioni radiotelevisive, permettendo ad un privato non più di una televisione e ponendo il limite massimo della pubblicità giornaliera a 8 minuti ogni ora e una raccolta pubblicitaria non superiore al 20% del mercato, favorendo in ogni modo un pluralismo di fatto e di diritto anche con la carta stampata. La sanzione per chi non ottempera a questi requisiti deve essere la chiusura dell’emittente per un mese alla prima infrazione, per tre mesi alla seconda e la revoca della concessione alla terza infrazione.
Infine, darò il mio voto se c’è l’impegno formale ad approvare un DDL dal seguente tenore:
1. Con una carica elettiva a seguito di votazione democratica (consiglieri di quartiere, comunali, provinciali, regionali, parlamentari), è incompatibile qualsiasi altra attività professionale di qualunque genere senza eccezione alcuna, pena la decadenza ipso facto dalla stessa carica elettiva.
2. E’ in eleggibile chiunque è titolare direttamente o indirettamente di concessioni statali, ha un’attività commerciale superiore a 5 milioni di euro, possiede giornali o altri mezzi di comunicazione di massa, in qualsiasi percentuale.
3. Chiunque è eletto direttamente con voto democratico decade con semplice comunicazione del presidente delle rispettive assemblee, se non è presente per tre volte consecutive alle sedute di pertinenza o se dalle medesime si assenta per qualsiasi motivo oltre il 10% nell’arco di un anno. Il decaduto non può più essere rieletto.
4. Considerata la fase di crisi economica e le difficoltà di gran parte della popolazione a monoreddito, lo stipendio di qualsiasi carica elettiva (dal consiglio di quartiere, ai comuni, dalle province alle regioni, dal parlamento al capo dello stato) è decurtata del 25%.
NOTA SUI TRANSFUGHI (volgarmente detti VOLTAGABBANA):
In queste ore di lutto per il papa si sta assistendo ad una transumanza nemmeno camuffata dal centro-destra al centro-sinistra, con preferenza verso il partito di Mastella e della Margherita. Per un minimo di decenza etica e di coerenza politica, nessun partito di centro-sinistra deve accogliere i transfughi alla ricerca di poltrone da occupare per almeno una legislatura.
Diversamente nessun programma è credibile, se la destra diventa la sinistra
e un programma di centro-sinistra può essere sottoscritto da chi fino a ieri era ferocemente convinto del programma del centro-destra. In Vangelo ancora una volta viene in soccorso: "Non sappia la destra cosa fa la sinistra".
Bisogna che vi sia un argine e un confine, prima che politico, etico.
Pertanto non darò il voto a quei partiti che nelle prossime liste politiche
presenteranno candidati uscenti da questo centro-destra.
Genova 06.04.2005
Paolo Farinella,
prete cattolico e cittadino sovrano della costituzionale Repubblica Italiana
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